Monte Centaurino e il massiccio del Cervati
Il parco avventura Piano della Croce è il punto di partenza di tante escursioni che consentono di conoscere da vicino il complesso sistema vegetativo del monte Centaurino e del massiccio del Cervati. Seppure la natura geologica dei due ambienti montani è riconducibile a periodi geologici distanti tra loro, migliaia di specie erbacee, arbustive e arboree hanno colonizzato entrambi gli ambienti, al punto di conferire al paesaggio vegetale momenti di transizione che si fondono gradatamente, lasciando godere della perfezione della composizione della tavolozza che cambia colore secondo l’alternarsi delle stagioni. È questa la testimonianza della ricca biodiversità che caratterizza il territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Fauna
Osservando il cielo, soprattutto in primavera, si può osservare il volo dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos) che qui viene a riprodursi;
altri rapaci diurni, quali il Lanario (Falco biamicus), la Poiana (Buteobuteo), il Falco pellegrino (Falco peregrinus), l’Astore (Accipitergentilis), lo Sparviero (Accipiter) disegnano spirali in cielo mentre sono impegnati nella caccia.
I boschi del Centaurino e del Cervati, garantiscono la dispensa alimentare, costituita dagli insetti fitofagi, necessaria alla sopravvivenza del Picchio nero (Drycopusmartius), ormai rarefatto in tante zone d’Italia.
Altra specie rilevante è la Coturnice (Alectorisgraeca), specie autoctona appenninica; importante è la presenza del Corvo imperiale (Corvuscorax) mentre il Gracchio corallino (Pyrrhocoraxpyrrhocorax) abita le rupi generate dagli imponenti pozzi carsici del Cervati.
Il canto di una miriade di altri uccelli di taglia minore interrompe il silenzio dei boschi: il Picchio rosso (Dendrocopos major ),il Merlo (Turdusmerula), La Ghiandaia (Garrulusglandarius), la Sitta o Picchio muratore (Sittaeuropaea), il Merlo acquaiolo (Cingluscinglus), solo per citarne alcuni, qui vivono stabilmente.
I rettili e i mammiferi sono presenti nei prati e nei boschi: l’Arvicola (Clethrionomysglareolus), il Topo selvatico (Apodemussylvaticus), il Ghiro (Myoxusglis),
il Gatto selvatico (Felissilvestris), la Donnola (Mustela nivalis), la Martora (Martesmartes) e la Puzzola (Mustela putorius),la Lepre italica(Lepuscorsicanus),
la Volpe (Vulpesvulpes), il Lupo (Canis lupus), specie in sensibile ripresa, il Cinghiale (Sus scrofa), sono solo alcuni degli anelli della catena biologica tipica dell’Appennino. Il Cervo (Cervuselaphus) e il Capriolo (Capreoluscapreolus), di recente reintrodotti nel territorio, costituiscono l’oggetto di un piacevole avvistamento nel corso di un’escursione naturalistica.
Sui muri a secco è facile osservare le Lucertole (Podarcismuralis e Podarcis sicula) mentre il Ramarro (Lacertaviridis) e la Luscengola (Chalcideschalcides) somigliante ad un piccolo serpente ma dal quale si distingue per la presenza di piccoli arti, sono avvistabili nei prati. I serpenti sono presenti con varie specie, dal Cervone (Elaphequatuorlineata) al Biacco (Hierophisviridiflavus), dal Colubro di Esculapio (Elaphelongissima) alla Natrice (Natrixnatrix). La Vipera (Vipera aspis) è l’unico tra questi che può risultare pericoloso per l’uomo in caso di morso.
La fauna che popola i corsi d’acqua e le zone umide è ugualmente ricca ed interessante. Prima fra tutte è senz’altro la Lontra (Lutralutra), pressochè rarefatta in tante zone d’Europa, qui presente con un buon numero di individui. Nelle aree prossime alle sorgenti vivono Salamandra dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), un endemismo italiano e la Salamandra (Salamandra salamandra); nelle zone caratterizzate da pozze vivono il Rospo (Bufobufo), l’Ululone dal ventre giallo (Bombinapachypu) la Rana italica (Rana italica) e la Rana dalmatina (Rana dalmatina). I torrenti e i fiumi ospitano la Trota (Salmo macrostigma) e in un piccolo corso d’acqua, che dal Centaurino si riversa nell’alto corso del Bussento, vive il Gambero di fiume (Austropotamobiuspallipes), crostaceo raro e protetto.
Flora
La natura geologica del monte Centaurino, nel cui comprensorio ricade l’area che ospita il Parco Avventura Piani della Croce, è riconducibile alla nota serie del Flysh del Cilento, costituiti da arenarie pelitiche e calcareo-marnose con frequenti intervalli conglomeratici e megastati marnosi.
Il monte Centaurino segna il confine con i rilievi calcarei di piattaforma del massiccio del Cervati, Litologicamente rappresentati da calcari dolomitici e dolomie cristalline.
La differente origine dei suoli ha orientato la loro colonizzazione ad opera delle migliaia di specie vegetali che testimoniano la biodiversità, del territorio cilentano.
Le specie floristiche che vegetano nel Cilento probabilmente ascendono a circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee.
Tra queste, le orchidee occupano un posto di rilievo nell’area che va dai Piani della Croce al massiccio del Cervati e nei campi, prima utilizzati come seminativi, si possono osservare decine di specie che hanno ri-colonizzato le terre che, da alcuni decenni, non sono più utilizzate per la semina dei cereali.
Accanto alle Orchidee trovano posto altre specie che incuriosiscono per la frugalità: la Stermbergia o zafferano giallo (Stermbergia Lutea), la Campanula napoletana (Campanula fragilis) e il Garofano delle Rupi (Dianthus rupicola),
ad esempio, riescono a vegetare in piccoli anfratti ricavati tra i blocchi di roccia calcarea, accanto ad essenza officinali quali la Salvia (Salvia officinalis), L’origano (Origanum vulgare), il timo (Thymus serpyllum) e la maggiorana (Origanum majorana)
Il viaggio nel mondo vegetale
Il Biancospino (Crataegus monogyna) in primavera tinteggia di bianco le pendici di questa parte del territorio, mentre la Ginestra Odorosa (Spartium jungeum), nell’estate inoltrata, con le sue fioriture gialle rende l’aria pregna di un avvolgente profumo.
Le tante specie arboree guidano lo sguardo sempre più in alto: l’orniello Fraxinus ornus), il Carpino bianco (Carpinus betulus), il Carpino nero (Ostrya carpinifolia), l’Ontano napoletano (Alnus cordata) e l’ontano nero (Alnus glutinosa), il raro Acero del lobel (Acer lobeii), il Faggio (Fagus Sylvatica), solo per citarne alcuni, svettano verso il cielo con le loro chiome. Una menzione a parte spetta alle piante di alta quota che si possono osservare sugli altopiani e sulle pendici del massiccio del Cervati: tra le piante floricole la Genziana (Genziana lutea) e la primula auricola (Primula auricola), il Ginepro nano (Juniperus procumbens), L’agrifoglio (Ilex aquifolium), la Betulla (Betulla pendula), il Tasso (Taxus baccata) e l’Abete bianco (Abies alba), presente con un magnifico esemblare in località Donnanina,completano questa veloce carrellata tra le meraviglie vegetali presenti nel comprensorio del monte Centaurino e quello delle montagne ad esso confinanti.
Infine il Cerro (Quercus cerris): è la specie che maggiormente caratterizza l’area dei Piani della Croce e del monte Centaurino più in generale. Il cerro è un albero maestoso, possente , resistente , capace di raggiungere anche i 30 metri di altezza, con diametri che si avvicinano ai due metri. Il ricco popolamento dei Cerri sui terrazzi del Piano della Croce ha consentito di realizzare il Parco Avventura, un importante area attrezzata, arricchita da una baita “Piano della Croce”, il punto di partenza per le attività naturalistico-escursionistico che qui si possono svolgere.